Il predatore by Marco Niro

Il predatore by Marco Niro

autore:Marco Niro [Niro, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Marco Niro; Il predatore; Bottega Errante Edizioni; montagna; Trentino Alto Adige; noir; orso; potere
pubblicato: 2023-12-14T23:00:00+00:00


19.

La notizia del ritrovamento di un nuovo morto sbranato, ancora a Cimalta, arrivò la mattina seguente.

«Ha accoppato il Cattani!» gridò come un ossesso Romeo Chiusole, manovale edile con la passione per la caccia, dopo aver spalancato con impeto la porta del bar.

Erano le otto di mattina trascorse da poco, e a quell’ora del sabato erano già tanti, per lo più uomini, coloro che vi si trovavano a bere caffè, per lo più corretto grappa, dando un’occhiata ai giornali.

«Ha accoppato il Cattani!» ripeté Chiusole urlando ancora di più, il volto terreo e il dito puntato verso l’esterno, verso l’alto, verso la montagna.

Lo circondarono e lo bersagliarono di domande. Chi. Dove. Come. Ma Chiusole, sconvolto, non era capace di dire altro. Aveva accoppato il Cattani, continuava a ripetere come un disco rotto.

Uno degli uomini, allora, venne avanti risoluto, facendosi largo tra la folla. Prese Chiusole sottobraccio, lo condusse al bancone, chiese al barista una grappa e gli mise in mano il bicchiere.

«Ha accoppato il Cattani» disse Chiusole dopo aver buttato giù tutto il liquido trasparente. Non urlava più, adesso. Sembrava più calmo.

Gli diedero un’altra grappa. Lui bevve d’un fiato pure quella e a quel punto recuperò in parte colore e lucidità, rendendosi conto che una ventina di uomini, resi inquieti e impazienti dal suo annuncio di morte, pendevano dalle sue labbra.

«Ha accoppato il Cattani» attaccò, stavolta con l’intenzione di aggiungere altro. «Sull’Ertissimo, dalle parti della sbarra. Ero uscito per andare a caccia. Il cane s’è messo ad abbaiare ed è corso avanti. Gli sono andato dietro e l’ho raggiunto. Cattani era lì, per terra. Prima ho visto la faccia, e pareva solo che dormisse. Poi ho visto il resto. Era… Era… Dio Cristo!».

Chiusole si mise una mano sulla faccia, ormai sull’orlo del pianto.

«Va’ avanti, Romeo!» lo incoraggiarono gli uomini, divorati dal desiderio di sapere. «Era cosa, per Dio?».

Tutti conoscevano Giovanni Cattani. Da sei mesi comandante della stazione forestale di territorio e in precedenza, per quasi vent’anni, custode forestale incaricato di sorvegliare i circa duemila ettari di bosco cimaltese. L’uomo che, svolgendo il suo lavoro in modo impeccabile, si era conquistato il rispetto di tutti, in paese. Cacciatori in testa.

«Il collo era spezzato di netto. Aveva ferite su tutto il corpo. Lo stomaco…». Chiusole dovette fermarsi per qualche istante, prima di proseguire, con la voce che si rifiutava di uscire. «Lo stomaco era aperto, le budella di fuori. Il sangue… C’era sangue ovunque!».

A quel punto si lasciò andare alle lacrime, senza più sforzarsi di trattenerle. Adesso erano gli altri a essere diventati bianchi come cenci, perché tutti stavano pensando ciò che nessuno aveva il coraggio di dire a voce alta. Fu proprio Chiusole, tra i singhiozzi, con la responsabilità di chi aveva visto coi propri occhi, a levarli dall’imbarazzo e a urlare quel che era ovvio.

«È stato l’orso!» urlò, e stavolta non era disperazione, ma rabbia. «Finirà per ammazzarci tutti quanti! Tutti quanti! Uno dopo l’altro!».



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